
BIOGRAFIA
La vita di Laura Graziano

Ha studiato sceneggiatura e ha una spiccata predilezione per i dialoghi. Come sia finita a scrivere romanzi non si sa. Ha cominciato da ragazzina e, nonostante le preghiere di chi le stava attorno, non si è più fermata.
E’ cresciuta leggendo Dickens, Chandler, Wodehouse e Topolino. A dieci anni leggeva Omero, a 14 Shakespeare. La sua commedia preferita è Molto rumore per nulla. Si ritiene, infatti, la figlia immaginaria di Beatrice e Benedetto.
Riesce a scrivere ovunque, le bastano un computer portatile o carta e penna. All’ombra di un albero, in cima a una montagna, dentro il suo studio, scrive ovunque. Tranne che in fondo al mare.
Compra solo forbici con la punta arrotondata e non ha i buchi alle orecchie.
Pertanto non regalatele orecchini, non li può indossare.
RASSEGNA STAMPA
Aldo Albani
Critico d’Arte
Fra le giovani presenze della letteratura contemporanea, Laura Graziano riveste un ruolo di evidente richiamo culturale.
Sin dall’adolescenza ha alimentato con assoluta coerenza una vivace fantasia, allorché i suoi assunti dominati da uno stile descrittivo d’eccellenza riescono ad avvincere il lettore sino al coinvolgimento, laddove fra rimandi immaginifici e scenari inattesi, ogni vicenda sviluppa un raffinato itinerario sempre nuovo, in cui si alternano affascinanti ed esclusive situazioni velate di garbata armonia.
Due premi a Laura Graziano per il suo libro “Iole Girardis”
La storia di una maestra rivoluzionaria, da cui è nato anche un progetto multidisciplinare già adottato da molte scuole.
“Iole Giradis” di Laura Graziano, tratto dal diario di una giovane maestra degli inizi del secolo scorso, ritrovato in una soffitta nell’astigiano, ha vinto la menzione speciale della giuria al premio letterario “La Ginestra” di Firenze e si è aggiudicata il secondo posto al premio letterario “Caffè delle Arti” di Roma.
Iole Giorardis è una maestra torinese, di appena 18 anni che nel 1920, a diploma appena conseguito, viene spedita in montagna, in una frazione di Pragelato a duemila metri di altitudine, ad insegnare. Un luogo dove non esiste neppure un’aula degna di questo nome, ma solo una stalla. Non si accontenta e chiede al Comune di assegnarle un altro luogo e il Comune, per scoraggiarla, le assegna un’altra stalla e poi un’altra ancora.
E’ una donna giovane, ma non per questo disponibile ad arrendersi. Arriverà perfino a scioperare su consiglio dell’Ufficio Scolastico provinciale e alla fine l’aula verrà trovata. La sua passione per l’insegnamento la porterà anche a combattere contro la dispersione scolastica.
Era il 1920, in Italia l’analfabetismo era ai massimi livelli e l’istruzione non era certo una priorità, ma questa giovane donna è riuscita a fare il miracolo: quello di far comprendere l’importanza dell’istruzione.
l libro di Laura Graziano è anche nato un progetto didattico multidisciplinare già adottato da molte scuole, che si propone l’obiettivo di far conoscere agli allievi della scuola primaria le differenze tra la scuola di oggi e quella di cento anni fa, stimolando gli alunni a riflettere sui temi dei mutamenti accaduti in un secolo di storia, nella percezione non solo della figura dell’insegnante, ma anche dell’importanza che è andata via via assumendo l’istruzione nella società italiana.